venerdì 16 gennaio 2015

Sei stato sottoposto ad intervento chirurgico per obesità e non sei dimagrito?

Sei stato sottoposto ad intervento chirurgico per obesità e non sei dimagrito?
L’obesita e una patologia molto importante che colpisce una grande parte della popolazione mondiale.
In italia vengono eseguiti sempre piu interventi di chirurgia bariatrica, in prevalenza per via laparoscopica. La “sleeeve gastrectomy”, il by pass gastrico su ansa alla “roux” ed il bendaggio gastrico sono gli interventi realizzati con maggiore frequenza.
Sempre piu spesso pero vediamo nel nostro ambulatorio di chirurgia bariatrica pazienti gia sottoposti a tali procedure chirurgiche che non riescono a perdere il peso voluto o addirittura che riprendono progressivamente con il tempo i kg che avevavo perso.

Perche cio avviene?
Spesso quando i pazienti ritornano dal chirurgo che li ha operati sono colpevolizzati dallo stesso che gli dice che sono loro che mangiano tropppo o che non si presentano ai controlli con il nutrizionista.
E’ vero?
In alcuni casi la mancanza della perdita di peso o la rispresa dei kg persi in precedenza puo essere colpa di cattive abitudini alimentari del paziente stesso. In altri casi pero’ forse ci puo essere anche una responsabilita del chirurgo operatore che non ha eseguito la tecnica chirurgica in maniera appropriata.
Per tale motivo quando si sceglie il chirurgo bariatrico a cui affidarsi bisogna non soffermarsi sulle apparenze ma chiedere ad un esperto conoscitore del settore medico-chirurgico a chi affidare il proprio “stomaco”.

Oggi analizzaremo le cause del fallimento della “sleeeve gastrectomy”
Negli ultimi anni nel mondo ed anche in italia tale intervento chirurgico sta diventando una procedura sempre piu utilizzata per trattare la obesita patologica (bmi > 40).
Tanti chirurghi si sono messi a praticare tale tipo di intervento.
Non tutti pero si sono formati presso un centro di chirurgia bariatrica che gli insegnasse come fare correttamente la “sleeve gastrectomy”.
Allora sempre piu spesso nei nostri ambulatori vediamo pazienti operati di “sleeve” che non dimagriscono, dimagriscono poco o addirittura riprendono gia dopo pochi anni i kg che avevano perso in precedenza.
Tale procedura chirugica richiede un certo numero di casi da realizzare per poter essere “perfetta”e soprattutto assicurare un perdita del peso in eccesso al paziente.

Ed allora perche il chirurgo non ha eseguito una “sleeve“ perfetta?
Le cause tecniche per cui forse il vostro chirurgo non ha esguito una procedura di riduzione volumetrica dello stomaco (sleeve gastrectomy) possono essere molteplici.
  • Il chirurgo operando ha lasciato troppo fondo gastrico?
  • Non ha liberato a sufficienza la parete posteriore dello stomaco?
  • Il tubulo gastrico confezionato e troppo largo volumetricamente per cui il paziente continua a mangiare troppo?
Una di queste ragioni da me elencate puo essere la causa del tuo mancato dimagrimento se sei stato operato di sleeve gastrectomy.






PERCHE' IL BENDAGGIO GASTRICO PUO' NON FUNZIONARE

Perché un bendaggio gastrico può non funzionare???
Il bendaggio gastrico è una procedura regolabile e reversibile.
In sintesi consiste nel posizionamento di un anello di silicone per via laparoscopica attorno alla parte superiore dello stomaco allo scopo di ridurre le dimensioni dello stesso.
Riducendo la capacità dello stomaco viene di conseguenza ridotta la quantità di cibo che può essere introdotta in una sola volta, inducendo nel paziente un senso precoce e duraturo di sazietà.
               Vantaggi del bendaggio:
·         Nessun taglio e nessun uso di punti metallici, asportazione o sutura di nessun tratto dello stomaco
·         Ripresa della normale attività nell’arco di una settimana
·         Permette di effettuare regolazioni sulla base delle esigenze di dimagrimento individuali durante le consulenze di follow-up senza la necessità di ulteriori interventi chirurgici.
·         Possibilità di rimozione in qualsiasi momento in caso di necessità
·         Perdita di peso conseguita significativa

E’ possibile ingrassare nuovamente dopo il bendaggio? Sì
Le cause di un fallimento del bendaggio gastrico possono derivare da un errore del chirurgo (raro) o da errori del paziente nel postoperatorio (più frequente).
           Analizziamo la prima causa: errore del chirurgo.
L’ errore che può commettere il chirurgo può essere il posizionamento del bendaggio troppo in basso sul corpo dello stomaco, con la conseguente formazione di un neostomaco al di sopra del bendaggio troppo grande. Ciò porta il paziente a non avvertire il senso di sazietà precoce che il bendaggio dovrebbe normalmente    portare e quindi a non limitare la quantità di cibo assunto.
Se invece il bendaggio gastrico é posizionato in maniera corretta utilizzando un sondone alla cui estremità c’è un piccolo palloncino gonfiabile con 15 ml che ci permette di calibrare il neostomato realizzato, il problema evocato sopra non si verifica.
           Seconda causa: errori del paziente.
Importante è sapere, per chi decide di sottoporsi a questo tipo di intervento, che per dimagrire con successo e mantenere nel tempo il peso raggiunto, è necessario impegnarsi a seguire i consigli del chirurgo e ad adottare cambiamenti nelle abitudini alimentari e nello stile di vita.
Bisogna ricordare che anche se si mangia di meno , è comunque importante seguire sempre una dieta equilibrata sana. Quindi, dopo l’intervento per il posizionamento del bendaggio gastrico, è molto importante parlare dei piani nutrizionali con il chirurgo e con il nutrizionista, i quali elaboreranno un piano alimentare che non solo includa soltanto tutti i gruppi alimentari, le vitamine e i minerali necessari ma che si adatti anche ai gusti ed esigenze personali.
Se il paziente non segue i consigli del chirurgo e del nutrizionista introducendo calorie in eccesso o alimenti non previsti dalla dieta può causare una dilatazione della tasca gastrica, rendendo inutile la procedura chirurgica e quindi il fallimento della stessa.
Importante è anche la presenza del paziente alle successive visite di controllo dal chirurgo che accerteranno le condizioni fisiche del paziente, permetteranno la calibrazione del bendaggio e la valutazione degli esami ematochimici che verranno periodicamente prescritti.
Concludiamo quindi dicendo che, fondamentali per la riuscita dell’intervento è il paziente stesso e la sua volontà, indipendentemente dal trattamento o dalla combinazione di trattamenti che vengono consigliati o che si sceglie di applicare.


mercoledì 31 luglio 2013

CENTRO KEIRON


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COSA E' IL BENDAGGIO GASTRICO

BENDAGGIO GASTRICO

L’intervento consiste nella realizzazione di un bendaggio con protesi circolare in silicone nella parte alta dello stomaco delimitando così un compartimento gastrico del volume di 15/20 ml che costituirà un piccolo neo-stomaco. Tale tecnica chirurgica è stata realizzata per la prima volta in Francia da Belachew nel 1991.
L’intervento chirurgico è praticato in laparoscopia previa realizzazione di uno pneumoperitoneo con ago di Verres con la finalità di creare una cavità virtuale endoaddominale e separare quindi la parete addominale dai visceri interni. Con l’ausilio di 4 o 5 trocars posizionati secondo la disposizione preferita dall’operatore, si accede alla regione epigastrica e da qui al livello dell’angolo di His si inizia la liberazione delle aderenze con il pilastro diaframmatico sinistro. La dissezione è proseguita al livello del lato destro dello stomaco: si apre il peritoneo parietale posteriore al livello del pilastro diaframmatico destro nel suo punto medio. L’esperienza ci ha insegnato che bisogna passare a distanza dallo stomaco attraverso la pars flaccida del piccolo epiploon o via dei pilastri diaframmatici: tale tecnica diminuisce la possibilità di perforazione gastrica e/o di migrazione del bendaggio gastrico. È molto importante inoltre, che il bendaggio gastrico sia posizionato intorno allo stomaco e non intorno all’esofago, per tale motivo si preferisce calibrare il neostomaco posizionando una sonda con un palloncino alla sua estremità che viene gonfiato con 15/20 ml di soluzione fisiologica. La sonda sarà spostata in modo tale che il palloncino si blocchi al livello del cardias, delimitando così la futura sacca a livello dello stomaco prossimale. Una volta realizzato il passaggio retrogastrico bisogna realizzare il passaggio davanti al pilastro diaframmatico destro per poi ricercare il pilastro diaframmatico sinistro: la chiave di tale passaggio è il grasso retrogastrico che deve essere dissociato. Dopo tale passaggio s’introduce un dissettore od un goldfinger che viene fatto fuoriuscire al livello della zona precedentemente liberata. A questo punto viene introdotto il bendaggio in cavità addominale e fatto passare dalla sinistra alla destra dello stomaco attraverso il passaggio retrogastrico creato precedentemente. Una volta chiuso il bendaggio viene realizzata una valva gastro-gastrica che ricopre il bendaggio in tutta la sua emicirconferenza anteriore. Il tubo di raccordo del bendaggio è fatto fuoriuscire attraverso il trocart in ipocondrio sinistro ed il “port” è fissato in tale regione alla fascia muscolare assicurandosi che il tubo non si pieghi a gomito. Tale port è necessario al fine di calibrare il bendaggio che sarà calibrato solo a distanza di 4/6 settimane dall’intervento chirurgico.
Il bendaggio gastrico è un intervento non scevro da complicanze: in USA la FDA ha reso obbligatoria la rx-grafia di esofago e stomaco con gastrografin nel follow-up dei pazienti operati di bendaggio gastrico. La complicanza più grave del bendaggio gastrico rimane comunque la dilatazione del neostomaco; l’incidenza di tale dilatazione varia tra il 3% ed il 20% in varie casistiche chirurgiche. La diagnosi di dilatazione del neostomaco si basa su segni clinici quali intolleranza al cibo ed esofagite, è confermata da un esame radiologico che mostrerà un’ostruzione senza passaggio del mezzo di contrasto attraverso il bendaggio.
  


















IL BENDAGGIO GASTRICO è UN INTERVENTO REVERSIBILE

venerdì 12 luglio 2013

CENTRO KEIRON

PER RISOLVERE I TUOI PROBLEMI DI OBESITA' O SOVRAPPESO VIENI AL CENTRO KEIRON






PROF. GIUSEPPE SCALERA